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Gli Other Lives hanno avuto ottime recensioni su tutta la stampa specializzata e non , interviste su Jam, Mucchio Selvaggio e D di Repubblica. Speciale anteprima su Lifegate radio e molte buone nuove in arrivo dopo l'estate.
Se provassimo a definirla questa band sarebbe una sintesi tra i Radiohead di OK Computer e i Fleet Foxes dell'esordio. In realtà ogni tentativo di definirli è vano. "8/10 XL La Repubblica"
I fan di Other Lives (quelli che hanno dichiarato di amarli tanto) sono: I Radiohead, Flaming lips, Bad Seeds e Zane Lowe. Siamo a Stillwater, Oklahoma, improbabile luogo di nascita per una band capitanata da Jesse Tabish: cantante, polistrumentista e artista con un talento speciale. Tamer Anibals, secondo album per cronologia ma primo ad essere distribuito ufficialmente in tutta Europa, è un disco particolarmente sofisticato, densamente strutturato ma al tempo stesso di immediata comprensione.
Prodotto da Other Lives nell’homestudio della band e mixato da Joey Waronker (batterista di Beck), Tamer Animals è stato registrato nell’arco di 16 mesi in cui si sono intrecciate e sovrapposte orchestrazioni complesse e pulsanti, 16 mesi per dare vita ad undici brani che avvolgono l’ascoltatore trascinandolo in un sottofondo di melodie e tessiture che ricordano Brian Wilson in Smile.
Il primo termine che potrà venirvi in mente è “Chamber-Pop” ma gli Other Lives sono ben + complessi e possono far parte di un mondo che va dal minimalismo di Philip Glass fino allo spirito epico di Morricone.
Il primo singolo “For 12” ci fa vivere pienamente questa varietà d’animo: ritmi galoppanti evocano una certa sensazione di euforia e al contempo di disagio; il tempo infinito e sublime delle pianure del Vecchio West e una tavolozza ricca di suoni fanno il resto.
Elegante ma con le radici affondate nella terra.
”a cinque minuti da Stillwater ci sono solo pianure incontaminate e forse è questo che ha condizionato il mio subconscio…forse è questo che canto” Jesse Tabish
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