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Tracklist |
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1 |
FEEIKSCAPING |
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2 |
MR.LONE STAR |
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3 |
FREE BODY OF A LIFER’S SOUL |
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4 |
THE MAN WHO KNOW HIS FATE |
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5 |
R.GREGORY’S PERCEPTION |
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6 |
HEAD-ON CRASH |
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7 |
THE ROT-TEN APPLES |
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8 |
L.E. |
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Recensione |
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Feelikescaping è il primo LP dei Wood of Light, nato con l'ambizione di voler trasmettere all'Ascoltatore "un'esperienza" e non semplicemente della musica finalizzata esclusivamente al suo ascolto. La ricerca di un sound personale e inedito si è concretizzata attraverso la stesura di un concept che si svincola dalla narrazione e che piuttosto abbraccia un'unica tematica argomentata sotto diversi punti di vista, come accade, ad esempio, nel concept "In the Wee Small Hours" di Frank Sinatra del 1954.
I brani risultano quindi indipendenti l'uno dall'altro ma, nel profondo dei loro testi e in rari e brevi richiami strumentali, legati dal tema della "voglia di evasione" ("feel like escaping" = FEELIKESCAPING).
Evasione dal mondo contaminato di veleni, di criminali, di lotte politiche e sociali... "voglia di evasione" che non dev'essere interpretata, quindi, come una "ribellione anarchica", ma piuttosto come un momento di riflessione sul quale crediamo sia giusto soffermarci.
Feelikescaping è quindi "un'esperienza" tangibile da ognuno di noi e che ognuno di noi può approfondire sotto diverse chiavi di lettura in base alla propria sensibilità e al proprio "mondo".
Creare uno stile "nuovo" è una grande ambizione nell'enorme panorama musicale che negli ultimi anni, con la diffusione dei network, si è notevolmente arricchito. L'obiettivo primario è stato quello di scindere dalle comuni soluzioni compositive, soprattutto dell'ambito progressive, adottando delle alternative bilanciate ad un risultato complessivo di fruibilità.
La ricerca di un sound nuovo e personale ha portato a scelte stilistiche drastiche: le lunghe parti strumentali, tipiche del progressive, sono state ridotte all'essenziale o addirittura eliminate, i brani sono stati volutamente composti per avere una durata contenuta, gli assoli sono stati oggetto di studio "emotivo" piuttosto che "tecnico". Il risultato finale è quello di uno stile progressive che, nonostante le evidenti affinità metal, tenta di affacciarsi alla musica pop.
Si è quindi voluto giocare con eleganti contrasti tra musica ricercata e linee melodiche fruibili, scelta stilistica adottata soprattutto per i chorus, o per alcune parti strumentali dove ritmiche metal sono da "supporto" a melodie accattivanti e di matrice funky/jazz.
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