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Recensione |
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Dopo la guerra racconta un anno e mezzo di vita. Un periodo intenso, in cui diverse vicissitudini personali hanno smantellato in breve tempo situazioni ritenute stabili e sicure, facendo tabula rasa delle certezze conquistate negli anni. La vita che insegna a riscoprirsi come nuova e che, seguendo un filo tutto suo fatto di estremi, inverte i colori, sposta gli equilibri e compensa le perdite con scenari inattesi. Dopo la guerra racconta dunque un percorso, una storia che è personale ma comunque universale e che non vuole dare certezze, bensì fotografare, con uno sguardo attento e mai disilluso, la meraviglia e la complessità dell'inatteso.
Bonetti ritorna con un album più riflessivo, ma che non perde di vista l'ironia e la curiosità che caratterizzavano i testi di Camper. La produzione di Fabio Grande non si concede soluzioni scontate né inutili particolarismi, e cuce intorno a queste storie un mondo delicato, a tratti sognante, e sempre sincero. Come la vita che si fa ritrovare nuova dopo una guerra |
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