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Recensione |
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Otto è il numero che contraddistingue la nuova uscita de L’invasione degli Omini Verdi, ottavo disco, otto tracce, “8 Bit”.
“8 Bit” nasce da un’urgenza artistica e dal bisogno profondo di tornare a far parlare tramite testi e musica la band. Un ritorno discografico sentito e fortemente voluto che si muove sugli standard del punk / hardcore e accoglie influenze rock'n'roll, stoner, nu-metal e crossover senza perdere di riconoscibilità e compattezza.
Il titolo del disco apre al concept arcade che attraversa il lavoro in ogni sua parte: dai toni vintage della grafica del Cd sino al suo contenuto. I testi, sempre ispiratissimi, toccano argomenti affini al registro comunicativo a cui gli Omini Verdi ci hanno abituati, chiaro e diretto. Dalla frecciata al mondo trap e rap, alla forza di andare avanti senza piegarsi alla società e alle sue insensatezze, contro l’indifferenza, l’arrivismo o qualsiasi tipo di omologazione, grandi speranze e ricordi, e la consapevolezza di chi sa di essere nel proprio elemento sentendosi a casa tanto in studio come su un palco.
Canzoni dal giusto grado di incazzatura da urlare in faccia al mondo.
Il linguaggio con cui vengono espresse è il punk dei nineties, la musica che in quegli anni era negli walkman di ogni ragazzino e che oggi forse per le nuovissime generazioni è qualcosa di distante, come vedere un videogioco arcade vicino a una Playstation.
“8 Bit” è L’Invasione degli Omini Verdi, è il punk rock e la sua attitudine, è un disco forte e viscerale, solidissimo e dinamico che sicuramente non deluderà chi deciderà di approcciarcisi (arcade o playstation che siano).
Gli alieni del punk Made in Italy sono tornati. Insert Coin...
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