|
Recensione |
|
|
|
Ebbene sì, questa volta parliamo della morte.
Non quella virtuale, immaginata, fatta di metafore e pensieri sull'anima.
Parliamo invece di quella reale, raccontata in prima persona da chi tutti i giorni assiste i malati terminali, infermieri, OSS, parenti stretti, medici che lavorano all'Hospice di San Cataldo (Lucca).
L'opera, vincitrice del bando DELLA MORTE E DEL MORIRE, lanciato per la stagione 2018/2019 dall'Associazione Dello Scompiglio, parte da una rielaborazione di alcune interviste fatte da Stefano Giannotti al personale dell'Hospice di San Cataldo (Lucca) per il cortometraggio UN SALUTO ALLE NUVOLE (2012); tali testimonianze diventano testi di brani a metà fra canzone d'autore e musica da camera, in perfetto stile OTEME, fra avant-rock e poesia contemporanea, Novecento storico e psichedelia, “quasi-un-radiodramma” e teatro musicale.
L'organico vede ben 13 musicisti alternarsi a voci, corde, ance, martelletti, legno e metallo, elettronica, fra cui alcuni ospiti illustri come Antonio Caggiano (storico fondatore di Ars Ludi e già collaboratore nel lavoro precedente IL CORPO NEL SOGNO) al vibrafono e percussioni classiche e Blaine Louis Reininger (storico fondatore dei Tuxedomoon) al violino.
Come nei tre lavori precedenti i contesti artistici e musicali si intersecano e si combinano liberamente, fuori da ogni logica di facile mercato, ma il suono acquista caratteristiche più personali, diventando ormai un marchio di fabbrica degli OTEME.
|
|
|
|