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Recensione |
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Provenienti dal Modenese, i Blue Hour Ghosts si sono formati nel 2013, con l'intento di far nascere uno stile di metal originale e riconoscibile, con influenze progressive, metal classico, gothic e alternative rock.
Il loro debutto del 2016, prodotto da Giuseppe "Dualized" Bassi (Fear Factory), ha ricevuto unanime approvazione dai giornali di tutta Europa come "uno dei migliori album degli ultimi tempi nel filone melodic metal" (Lords Of Metal, 2016).
Il loro suono distintivo propone un vasto range di influenze che fanno al metal pił aggressivo a quello pił soft, atmosfere acustiche, passando da sofisticati arrangiamenti che soddisferanno i palati pił esigenti.
Con il loro secondo album "Due", i Blue Hour Ghots sono pronti per rilasciare un altro lavoro intenso, potente e melodico, destinato a prendere d'assalto qualsiasi ascoltatore e conquistare una ancora maggiore platea di amanti della musica.
Durante le 9 canzoni, tutti i fantasmi che si nascondono nell'ora blu sono resi vivi dalla narrazione profonda e sentita fornita sia dalla musica che dai testi, offrendo un'esperienza di ascolto unica e avvincente.
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