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Recensione |
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Il disco nasce dall’intento di fondere la voce di Orlando con groove e suoni dei brani che hanno segnato la storia della label Full Time. Apparsa nella seconda metà degli anni ‘70, l’etichetta è diventata un punto di riferimento negli anni ‘80 e, nel decennio seguente, un vero e proprio cult per la dance made in Italy .
Nomi conosciuti come Metro Area, Idjut Boys, Victor Simonelli, Kerry Chandler, Frankie Knucles, Larry Levan, Jelly Bean Benitez e tanti altri spesso vi hanno collaborato, altri ancora vi hanno mosso i primi passi, tra questi lo stesso Orlando Johnson e Kano.
Orlando, originario del North Carolina, ha iniziato la sua carriera giovanissimo, registrando i sui primi 45 giri con il gruppo soul "The Upsetters". Negli anni ‘70 ha cominciato a lavorare in Italia incidendo alcuni singoli per la "Emi italiana".
Quando esplode la “dance music”, l’album “Turn The Music On”, prodotto dalla Full Time, scala le classifiche anche oltre oceano grazie al dj, remixer e produttore Jelly Bean Benitez. Orlando fa il bis con “I Say Yeah” nell’estate del ’91, raggiungendo la prima posizione nelle più importanti chart europee.
Nel 2000 "Movin’ too fast", lanciato dagli Artful Dodger, dj inglesi produttori anche di Craig David, diventa una hit nelle classifiche di Gran Bretagna, Germania e Giappone.
Artista versatile e instancabile, ha collaborato con gruppi del calibro dei Platters, TC gang, Jubilee Love Train, e con la Groovy Organ Band ha ripreso la carriera di cantante Gospel iniziata negli Stati Uniti.
Chi ha visto il film “Manuale d’amore”, ha sicuramente riconosciuto la sua voce in “Anymore”.
“Funky Time” è la sintesi del suo ricco percorso artistico. L’album si snoda tra brani tipicamente funky e sonorità più disco, dance e house. La voce di Orlando Johnson è il nucleo vibrante intorno al quale gravitano tutti i pezzi, frutto di una brillante fusione delle release storiche della label.
Il risultato sono nove tracce e tre remix capaci di trasportare l’ascoltatore nelle più calde atmosfere soulful. Un’attenzione particolare merita l’eccellente duetto in “Do You Care About Me” con la cantante newyorkese Mijan Owens.
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