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Recensione |
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L’omonino album di debutto di Son Little, ma il l suo vero nome è Aaron Livingston . La sua voce era apparsa nella traccia "Sleep" dell'album "undun" dei Roots e nel progetto collaborativo "The Abandoned Lullaby", registrato insieme al produttore Ramble John Krohn, aka RJD2. Livingston ha deciso poi di cambiare identità e di rinascere sotto lo pseudonimo di Son Little, per liberarsi delle costanti associazioni ad altri artisti con il quale ha collaborato in passato. In un'intervista con Complex, ha infatti dichiarato: "Mi conoscono perché ho lavorato con RJ, mi hanno sentito insieme ai Roots, mi hanno sentito cantare con questa persona o quella, non c'è mai una diretta associazione alla mia musica. Ho spinto per portare all'attenzione la mia visione delle cose." La sua voce potrebbe ricordarvi Paolo Nutini, ma è sicuramente più soul e black, e nella sua musica potreste riscontrare influenze eterogenee, dal blues al reggae. |
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